lunedì 7 maggio 2007

Da un articolo di Massimo Calandri, edizione genovese de la Repubblica, il 29 aprile scorso:

"La prima condanna nei confronti del Ministero dell´Interno per le illecite e gratuite violenze dei suoi poliziotti è arrivata nei giorni scorsi, e cioè circa sei anni dopo la vergogna del G8 genovese. Ma le parole con cui il giudice istruttore Angela Latella ha motivato la sua decisione rinfrescano la memoria. Ricordando a tutti che quelle cariche sanguinarie, quelle teste rotte a manganellate, quei lacrimogeni sparati contro le persone inermi, non erano frutto dell´iniziativa isolata o dell´autonomo eccesso di qualche agente. Facevano invece parte di un più ampio disegno - così come le menzogne raccontate più tardi per coprire le nefandezze - , che rappresenta una delle pagine più buie nella storia della Polizia di Stato.
Il tribunale del capoluogo ligure ha dato ragione a Marina Spaccini, pediatra cinquantenne di origine triestina, pacifista che per quattro anni ha lavorato in due ospedali missionari del Kenia. Alle due del pomeriggio del 20 luglio, era il 2001, venne pestata a sangue in via Assarotti."

Per l'articolo completo http://noidelladiaz.splinder.com/archive/2007-05

La cosa che lascia perplessi è che la notizia non sia stata riportata da nessuna testata a diffusione nazionale...

4 commenti:

Unknown ha detto...

La situazione dell'informazione in Italia è frutto di una congiuntura di assets finanziari e lobby politiche davvero disarmante.
Qual'è la prima vittima di tutto ciò? L'informazione stessa, e di conseguenza la storia intesa come consapevolezza delle cose.

Cisco ha detto...

"Qual è" si scrive senza apostrofo! :-)

Però sulla congiuntura hai assolutamente ragione!

Unknown ha detto...

Macchèttuddici?!?!? Senza l'apostrofo?!?!?

Cisco ha detto...

Qual buon vento ti porta?

Niente apostrofo!

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